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- Dottoressa Giulia Iervolino
Cos’è la mindful eating ?
La mindful eating è in qualche modo, un vero e proprio percorso di rieducazione alimentare che porta a riflettere sui propri schemi abituali e su alcuni meccanismi che si mettono in atto inconsapevolmente, in modo da liberarsene e sviluppare un rapporto sano con il cibo e con il proprio corpo.
Quando può essere utile?
L’approccio mindiful eating può essere molto utile per aiutare a risolvere i problemi legati alla fame nervosa. Infatti con questo approccio è possibile andare a conoscere ed indagare quelli che sono i diversi tipi di fame, che sono ben 9: fame degli occhi, fame del naso, fame delle orecchie, fame del gusto, fame del tatto, fame delle cellule e fame dello stomaco, fame della mente e del cuore. L’unica fame reale è quella dello stomaco, tutte le altre tipologie di fame sono invece correlate agli stimoli esterni e la mindful eating permette di capire quanto questi stimoli ci influenzino realmente e come poter imparare a tenerli sotto controllo attraverso degli esercizi mirati.
Il concetto alla base della mindful eating non è tanto quello di dieta, quanto quello di imparare ad avere un rapporto sano con il cibo e con il corpo, imparando a comprendere che non esistono cibi proibiti e cibi consentiti ma che in maniera giusta, tutto è concesso. La mindful eating insegna a comprendere ed abbracciare i desideri del nostro corpo senza osteggiarli ed insegna il controllo.
Ma come è possibile tutto ciò?
I percorsi mindful si basano su una serie di esercizi che nel corso del tempo ci insegnano proprio ad attuare determinati tipi di comportamenti positivi a discapito di quelli negativi.
Ma quali sono questi comportamenti positivi da adottare?
-Innanzitutto non dare credito alla bilancia, evitare di pesarsi ogni singolo giorno ed evitare di farsi influenzare da un numero, se sale o scende, non è quello a decidere chi siamo e quanto valiamo.
-Mangiare quando si ha fame senza privarsi del cibo per fare sacrifici inutili.
-Andare in palestra o fare sport con il solo scopo di perdere peso; lo sport deve essere una passione non un obbligo autoimposto.
-Capire che i cibi non sono un male da combattere ma qualcosa che serve per alimentarci e come tale va sfruttato per stare bene.
-La taglia dei vestiti non descrive la persona che si è.
– imparare a trovare il proprio equilibrio ed il proprio benessere. Smetterla di contare le calorie in maniera maniacale
Conclusioni
In conclusione i percorsi mindful eating sarebbero da consigliare a tutti coloro che desiderano provare ad avere una maggiore coscienza di sè e del proprio rapporto con il cibo, andando a scardinare e screditare tutti i falsi miti della diet culture.